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passato remoto in Italian

Come parlare di avvenimenti passati in italiano. Parte 3: PASSATO REMOTO

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Il PASSATO REMOTO: il tempo dei racconti

Uno degli argomenti che si affrontata con maggiore attenzione nei corsi di lingua italiana è come si parla del passato.

Esaurire l’argomento in un solo articolo rischia di creare solo confusione, i tempi verbali coinvolti sono 5 e appartengono tutti al modo indicativo, li vedremo singolarmente e faremo confronti fra di essi.

Per ogni dubbio è opportuno rivolgersi ad un insegnante di lingua italiana, se volete, potete anche scriverci a: info@linguaitalianaonline.com.

In questo articolo affronteremo il PASSATO REMOTO.

Il PASSATO REMOTO è uno dei tempi più affascinanti della lingua italiana, il tempo verbale delle narrazioni, romanzi, storie di vita.

Questo tempo, sebbene possano risultare complesso da apprendere nella sua forma per gli stranieri che imparano la lingua italiana, offre una grande ricchezza espressiva soprattutto nello scritto.

Il bisnonno di Giulio emigrò in America nel 1910.
Si chiamava Amedeo ed ebbe la possibilità di frequentare le scuole americane.
A scuola, gli fu insegnata la storia di Cristoforo Colombo:
“Nel 1492, Cristoforo Colombo salpò dall’Europa verso l’ignoto. Dopo mesi di traversata, sbarcò sulle coste dell’America senza ancora sapere che si trattasse di un nuovo continente…”
Il giovane Amedeo si appassionò alla vita di Colombo e riuscì a comprare un piccolo libro che la raccontava:
“Cristoforo Colombo nacque nel 1451 a Genova, Italia, e iniziò la sua carriera come marinaio e cartografo. Viaggiò attraverso il Mediterraneo e acquistò conoscenze sulla navigazione e sulle rotte commerciali… ”
Amedeo decise di scrivere un racconto ispirato alla figura di Colombo, il protagonista di questo racconto si chiamava Cristoforo ed era un bambino molto coraggioso che amava viaggiare.
Un giorno, in uno dei suoi viaggi, Cristoforo si imbatté in qualcosa di strano:
“Cristoforo fu svegliato da un boato assordante, si alzò dal proprio lettuccio e si avvicinò alla finestra.
Scostata la tendina di pizzo, vide il più terrificante degli spettacoli, un enorme gigante si aggirava per il piccolo giardino della signora Tippy e calpestava tutti i fiori.
“Signora Tippy!” provò a chiamare, cercando la sua ospite, ma non ricevette nessuna risposta.
Un pensiero orribile percorse velocemente la usa mente: che la signora Tippy si fosse trasformata nell’orribile gigante?!… “

 

La forma del PASSATO REMOTO

La sua forma è costruita prendendo la RADICE del verbo:

PARL-ARE
 
TEM-ERE
 
SERV-IRE

e aggiungendo le desinenze proprie del PASSATO REMOTO.

 

Il PASSATO REMOTO degli ausiliari ESSERE e AVERE

passato remoto indicativo of ESSERE and AVERE

 

Il PASSATO REMOTO dei verbi regolari

passato remoto indicativo VERBI REGOLARI

I verbi in -IRE che aggiungono la desinenza -ISC in alcuni tempi,

NON lo fanno nel PASSATO REMOTO.

 

Uso del PASSATO REMOTO

Il PASSATO REMOTO è più utilizzato nella lingua scritta che in quella parlata.

È maggiormente utilizzato nelle regioni del Sud per esprimere azioni concluse nel passato ma è molto utilizzato anche in Toscana.

 

• Il PASSATO REMOTO è usato per esprimere azioni e avvenimenti del passato lontano che non hanno relazione con il presente 

Il bisnonno di Giulio emigrò in America nel 1910. 

In questo è molto interessante il confronto con l’uso del PASSATO PROSSIMO.

Il PASSATO REMOTO e il PASSATO PROSSIMO

Marco: Mio nonno era un appassionato di entomologia, la studiò per tutta la vita.
Il PASSATO REMOTO esprime un’azione passata e compiuta che sentiamo distante.
Il PASSATO PROSSIMO esprime un’azione passata e compiuta che sentiamo vicina.
 
Di solito, si utilizza il PASSATO PROSSIMO per indicare azioni finite che hanno un collegamento con il presente.
 
Quindi:
Mio nonno era un appassionato di entomologia, la studiò per tutta la vita.
(distanza sia cronologica, sia psicologica)
 
Mio nonno era un appassionato di entomologia, l’ha studiata per tutta la vita.
(partecipazione emotiva ad un evento familiare, o che il nonno mi ha raccontato)

Per approfondimenti sul PASSATO PROSSIMO, rimandiamo all’articolo:
Come parlare di avvenimenti passati in italiano
Parte 1: il PASSATO PROSSIMO

 

• Il PASSATO REMOTO è utilizzato per narrare fatti storici

Nel 1492, Cristoforo Colombo salpò dall’Europa verso l’ignoto. Dopo mesi di traversata, sbarcò sulle coste dell’America senza ancora sapere che si trattasse di un nuovo continente…

 

• Il PASSATO REMOTO è utilizzato per le biografie

Cristoforo Colombo nacque nel 1451 a Genova, Italia, e iniziò la sua carriera come marinaio e cartografo. Viaggiò attraverso il Mediterraneo e acquistò conoscenze sulla navigazione e sulle rotte commerciali…

 

• Il PASSATO REMOTO è utilizzato per le narrazioni letterarie e le favole

Cristoforo fu svegliato da un boato assordante, si alzò dal proprio lettuccio e si avvicinò alla finestra.
Scostata la tendina di pizzo, vide il più terrificante degli spettacoli, un enorme gigante si aggirava per il piccolo giardino della signora Tippy e calpestava tutti i fiori.
“Signora Tippy!” provò a chiamare, cercando la sua ospite, ma non ricevette nessuna risposta.
Un pensiero orribile percorse velocemente la usa mente: che la signora Tippy si fosse trasformata nell’orribile gigante?!…

 

Conclusione

In conclusione, il PASSATO REMOTO è un tempo verbale prezioso nella lingua italiana, utilizzato principalmente per narrare fatti passati conclamati e finiti.

Sebbene possa risultare complesso per alcuni studenti stranieri, la pratica costante e la comprensione delle sue regole principali possono agevolare il suo utilizzo.

È un tempo verbale che dona ricchezza e profondità alle narrazioni, arricchendo la comunicazione in italiano e permettendo agli studenti di esprimersi in modo più articolato e preciso riguardo al passato.

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