Traduzione automatica francese

 – 
French
 – 
fr
Italian
 – 
it

imperativo-in-italiano

L’IMPERATIVO nella lingua italiana: regole e particolarità

(le Melanzane alla Parmigiana di Giovanni)

imperativo-in-italiano

Le Melanzane alla Parmigiana di Giovanni!

L’IMPERATIVO è un modo verbale usato per dare ordini, istruzioni, consigli o esprimere inviti e incoraggiamenti. Si distingue per la sua funzione diretta e immediata, ed è particolarmente utile nella comunicazione quotidiana.

Questo articolo analizza alcune caratteristiche fondamentali dell’imperativo nella lingua italiana, con un focus sulle sue particolarità grammaticali.

Per fare questo ci faremo aiutare da una delle ricette più famose e gustose della cucina italiana: le Melanzane alla Parmigiana di cui, in realtà, esistono molte versioni e noi vi proponiamo quella di Giovanni!

Provatele e fateci sapere se vi sono piaciute!

Maria e Teresa stanno seguendo un corso di cucina tenuto da Giovanni
 
Giovanni: Bene, Maria e Teresa, oggi impariamo a preparare uno dei piatti simbolo della cucina italiana: le Melanzane alla Parmigiana! Avete mai provato a farle?
Maria: Io, una volta, ma non sono venute bene…
Teresa: Io, mai! Però adoro mangiarle, quindi sono super curiosa di imparare.
Giovanni: Perfetto, allora partiamo dalle basi. Prima di tutto, dobbiamo scegliere melanzane belle sode e senza troppe imperfezioni. Maria, passa quelle che abbiamo sul tavolo, per favore.
Maria: Certo! Ecco qua. Possiamo evitare di friggerle e farle grigliate?
Giovanni: Ottima domanda ma la risposta è: assolutamente no! La ricetta prevede la frittura che va eseguita il giorno prima. Tagliate le melanzane a fette di circa mezzo centimetro, friggetele nell’olio ben caldo. Scolatele e distribuitele su della carta assorbente. Il trucco è tenerle in frigorifero tutta la notte per far scolare l’olio in eccesso. Teresa, vuoi iniziare a tagliare le melanzane? Ricordati di farle tutte dello stesso spessore.
Teresa: D’accordo! Così vanno bene?
Giovanni: Perfetto, brava! Ora distribuiscile sulla carta assorbente. Adesso che avete visto come si fa, per favore, prendi quelle che ho preparato ieri e sono nel frigo. Nel frattempo, prepariamo il sugo. Maria, prendi una padella e versa un po’ d’olio d’oliva.
Maria: Va bene. Quanto olio?
Giovanni: Un filo, non esagerare. Aggiungiamo cipolla e scalogno tritati e uno spicchio d’aglio intero senza camicia*, lasciamo soffriggere un minuto. Teresa, tu puoi aprire la polpa di pomodoro.
Teresa: Fatto! E ora?
Giovanni: Versala in padella, aggiungi un pizzico di sale. Lasciamo cuocere per circa 25/30 minuti. Intanto, tagliamo i vari formaggi a cubetti.
Maria: Quattro tipi di formaggio? Ma io l’ho vista preparare solo con la mozzarella e il parmigiano?
Giovanni: Certo, ma questa è la mia versione della ricetta e ti assicuro è molto gustosa… dunque, procediamo. Il parmigiano è già grattugiato, Maria, tu, taglia a cubetti il fior di latte, e tu, Teresa, taglia a cubetti il provolone dolce e l’emmenthal.
Teresa: I formaggi sono pronti e il sugo è fatto… e adesso?
Giovanni: Iniziamo a comporre la parmigiana! In una teglia mettiamo uno strato di melanzane, le più grandi, devono coprire per bene l’intera superficie, poi stendiamo uno strato di sugo ed infine uno strato dei formaggi mischiati con una spruzzata di parmigiano.
Teresa: Sembra semplice!
Maria: Dobbiamo fare un altro strato come questo?
Giovanni: Brava, e un altro strato ancora, questo però lo faccia Teresa.
Teresa: Tre strati, dunque?
Giovanni: Sì e poi procediamo con la cottura in forno a 200°C per circa 30 minuti.
Maria: Abbiamo finito? Non vedo l’ora di assaggiarla!
Teresa: Anche io. Grazie, Giovanni, per questa lezione!
Giovanni: Eh, ma non pensate di aver finito qui!… dieci minuti prima della fine della cottura, spennellate la superficie con del rosso d’uovo!
Maria: Il tocco da maestro!
Giovanni: Non mi prendere in giro e inforna la teglia, piuttosto!
Maria: Maestro! Non si arrabbi, però!
 
* Con AGLIO SENZA CAMICIA si intende lo spicchio d’aglio senza la buccia.

La forma dell’MPERATIVO in italiano

Notiamo che tutte le forme verbali che nel testo sono in neretto, sono all’IMPERATIVO.

L’IMPERATIVO è un modo verbale finito (come l’indicativo, il congiuntivo e il condizionale) che si utilizza per esprimere ordini, inviti, preghiere, permessi o consigli. L’unico tempo dell’imperativo è il presente, perché sarebbe impossibile dare ordini riferiti al passato, mentre per i comandi rivolti al futuro viene sostituito dall’indicativo futuro.

Inoltre, ha una forma propria solo per la 2° persona singolare e la 2° persona plurale; per tutte le altre persone, invece, si usano le forme del congiuntivo presente in forma esortativa.

L’IMPERATIVO e la prima persona singolare

L’IMPERATIVO non ha una forma per la prima persona singolare (io), poiché non è logico impartire ordini a se stessi. Si utilizza invece a partire dalla seconda persona singolare (tu). La forma di cortesia (Lei) utilizza la forma del verbo alla 3° persona singolare.

Per l’uso della forma di cortesia in italiano (Lei) rimando al nostro articolo:

Come usare la forma di cortesia in italiano: il LEI

in italiano; 

How to use the courtesy form: LEI

in inglese.

Le forme dell’IMPERATIVO dei verbi ausiliari ESSERE e AVERE

imperativo-presente-verbi-ausiliari-in -italiano

Le forme dell’IMPERATIVO dei verbi regolari

imperativo-presente-verbi-regolari-in-italiano

La forma negativa dell’IMPERATIVO in italiano

Come per tutti i verbi, si aggiunge semplicemente non davanti al verbo coniugato.

Giovanni: Eh, ma non pensate di aver finito qui!…

Con una eccezione, però, alla 2° persona singolare:

Giovanni: Non mi prendere in giro e inforna la teglia, piuttosto!

Nella 2° persona singolare si usa l’infinito del verbo preceduto da non.

Affermativo: Mangia!

Negativo: Non mangiare!

Questa costruzione rende la forma negativa dell’imperativo singolare unica rispetto alle altre.

I verbi monosillabici all’IMPERATIVO in italiano

Alcuni verbi irregolari all’imperativo e monosillabici presentano due forme alla 2° persona singolare.

imperativo-presente-verbi-monosillabici-in-italiano

Quando il verbo è seguito da un pronome, l’elisione è obbligatoria e la consonante del pronome raddoppia:

Va’ + ci = Vacci!

Da’ + lo = Dallo!

Di’ + lo = Dillo!

Fa’ + lo = Fallo!

Sta’ + ci = Stacci!

Nota:

con il pronome GLI, non c’è raddoppio della consonante iniziale.

Di’ + gli = Digli!

La posizione dei pronomi nei verbi riflessivi all’IMPERATIVO

Giovanni: … Ricordati di farle tutte dello stesso spessore.

Nei verbi riflessivi e pronominali, i pronomi si uniscono direttamente alla forma verbale affermativa dell’imperativo, tranne che alle 3° persone singolare e plurale.

imperativo-presente-verbi-pronominali-in-italiano

Anche tutti gli altri pronomi, diretti e indiretti hanno la stessa posizione:

Giovanni: … friggetele nell’olio ben caldo. Scolatele e distribuitele su della carta assorbente.

Giovanni: Brava, e un altro strato ancora, questo però lo faccia Teresa.

La forma negativa dei verbi pronominali all’IMPERATIVO

Giovanni: Non mi prendere / non prendermi in giro e inforna la teglia, piuttosto!

Maria: Maestro! Non si arrabbi, però!

Nella forma negativa, invece, i pronomi possono precedere il verbo o restare uniti all’infinito (tranne che per le 3° persone singolare e plurale):

imperativo-presente-forma negativa-verbi-pronominali-in-italiano

Conclusione

L’imperativo italiano, pur nella sua apparente semplicità, presenta regole e particolarità che richiedono attenzione. Comprenderne l’uso non solo aiuta a comunicare in modo efficace, ma permette anche di cogliere sfumature culturali importanti nella lingua italiana.

Open chat
Hello 👋
Would you ask for more information?

Write me to ask your first FREE live italian lesson!